A cura del Gruppo di Promozione per la Ricerca sul Gioco in collaborazione con l’Associazione Culturale Play Res e con il Patrocinio del Comune di Modena

Martedì 19 Marzo 2019 Ore 16.30

Slide Presentazione

dott.ssa Sara Ricciardi

Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna, Istituto Nazionale di Astrofisic

l seminario si terrà nell’Aula D1.1 (Aula 2) – Palazzo Dossetti (Comunicazione), Via Allegri 9, Reggio Emilia

Slide della presentazione

L’astrofisica e’ per eccellenza la scienza che fa fare WOW, che fa sgranare gli occhi rispondendo a domande grandissime e profonde, antiche come l’uomo. Allora perché non affidarsi semplicemente a questo enorme e naturale potere seduttivo per raccontare la ricerca sull’Universo? Vi racconterò il percorso tortuoso che mi ha portato a sposare il tinkering e le pratiche costruttiviste/costruzioniste. Il primo passo fondamentale è stata una domanda iniziale sul tipo di sapere che volevamo costruire. Il secondo punto riguarda invece il sapere che noi costruiamo rispetto al sapere che raccontiamo e di come un sapere “fatto e finito” non riesce ad esprimere l’ingrediente principale della vera ricerca ovvero, il sapersi prendere rischi, essere capaci di uscire dalla propria comfort zone utilizzando la propria creatività. Terzo e fondamentale punto: che tipo di scuola e di bambini abbiamo davanti? la scuola fondata durante la rivoluzione industriale e la lezione frontale sono ancora il mezzo didattico di elezione nel 21mo secolo? Le pratiche costruzioniste e costruttiviste che ancora oggi studio perché la mia formazione è completamente diversa soddisfano incredibilmente tutti i requisiti che all’inizio dell’indagine ci eravamo posti, con un interessante bonus: il gioco e la playfulness alla base di queste pratiche diventano lo strumento per scardinare il pregiudizio su se stessi ed aprire l’astrofisica e le discipline STEM in genere anche a chi per qualche motivo non si sente di appartenere al mondo delle scienze. Il gioco serio “munariano” che si mette in atto con il tinkering attraverso la costruzione di artefatti cognitivi mima perfettamente il comportamento di una comunità scientifica e democratica con le sue dinamiche cooperative o competitive:  e’ in grado di costruire processi di apprendimento che restano vivi e vitali al di là dei contenuti specifici; last but not least grazie alla playfulness di queste attività i ragazzi accettano di rischiare e di farsi coinvolgere in attività ad alto rischio anche se per stereotipi interiorizzati non si sentono adatti alle discipline STEM. Racconterò attraverso i progetti che sto portando avanti come avviene la costruzione fisica di questi artefatti, la grande attenzione per materiali e ambienti, il valore della frustrazione, il lavoro di squadra, la gioia pura quando finalmente tutto funziona e l’empowering finale quando punto dopo punto si mostrano le similitudini con il lavoro di ricerca.


Sara Ricciardi e’ una ricercatrice dell’INAF -Istituto Nazionale di Astrofisica e lavora presso l’Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio di Bologna. Ha lavorato per anni in Italia e in California simulando e analizzando dati da esperimenti cosmologici. Più’ recentemente si e’ occupata di gestione di progetti tecnologici e di didattica. Nel 2012 resta folgorata dalle pratiche costruttiviste e in particolare dal tinkering  e si dedica ad investigare e promuovere queste pratiche nelle scuole pubbliche anche in un’ottica di genere e di inclusione socia

[19-3-2019] Sara Ricciardi. Tinkering: la coraggiosa arte di sbagliare